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Anche in Puglia di notte vendita di farmaci senza ricetta

Farmacia Redazione DottNet | 04/01/2019 13:53

Provvedimento già attivo in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna

 "Via libera alla vendita di farmaci e prodotti da banco di notte, senza necessita' di esibire ricetta medica, anche nei piccoli comuni della Puglia. Da oggi in poi la fruizione del servizio farmaceutico notturno si uniforma: in vigore le stesse regole anche per gli utenti dei comuni sotto i quarantamila abitanti". Lo dichiara Francesca Franzoso, consigliere regionale di Forza Italia, autore dell' emendamento, divenuto legge nella Finanziaria regionale, sul servizio notturno farmaceutico.

"Nel Bilancio della Regione - da oggi legge - e' stata inserita la nuova regola (comma 4 dell' art. 8 della finanziaria 2019) sulla disciplina oraria delle farmacie. Il Consiglio ha modificato, su mia proposta, la legge regionale - 18 febbraio 2014 n.5 - in materia di "Disciplina dei turni e degli orari del servizio farmaceutico territoriale". Una modifica - prosegue Franzoso - che abbatte le disuguaglianze tra cittadini di piccoli e grandi comuni"

"Il testo, cosi' come modificato, unifica la modalita' di utilizzo del servizio 'a chiamata' anche per i farmaci che, per legge, non prevedono l' obbligo di ricetta. Fino a ieri, infatti, in Puglia i cittadini dei comuni al di sotto dei quarantamila abitanti per avere un farmaco da banco - come una comune tachipirina - di notte dovevano esibire una ricetta urgente della guardia medica. Al contrario, nelle grandi citta', l' erogazione del farmaco era ed e' garantita normalmente, come di giorno, senza alcun obbligo di prescrizione - continua Franzoso - Con la modifica, dopo Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna, anche la Puglia si allinea e in un colpo porta a casa un duplice risultato: semplifica la vita ai cittadini-utenti, che per farmaci da banco non dovranno piu' esibire alcuna prescrizione, ne' di giorno ne' di notte; e dall' altra parte tutela i farmacisti, scongiurando per questi ultimi la possibilita' di incorrere nell' ipotesi di interruzione di servizio pubblico, di pubblica necessita'".

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